Nei mesi scorsi in Italia si è acceso un dibattito sul cosiddetto #fertilityday, una campagna del Ministero della Salute in merito al tasso di nascite nel nostro Paese. Un messaggio ambiguo ha surriscaldato gli animi di tutte quelle persone che per diverse ragioni hanno preso scelte diverse. Il tutto può essere riassunto nella mancanza di un welfare efficace che permetta alle giovani coppie di poter costruire una famiglia e seguire al contempo i propri obiettivi professionali e in chi non vede come proprio il ruolo genitoriale.
Nei paesi del nord Europa assistiamo a politiche che vanno incontro a queste esigenze facilitando soprattutto il ruolo della donna-madre, adeguatamente tutelato in modo da garantire sia la possibilità di costruire una famiglia sia quella di realizzarsi nel campo professionale. E in Italia? Qual è il ruolo che la donna ricopre? E non solo, il nostro Paese diventa sempre più multiculturale: è pronto quindi a soddisfare le esigenze nate dal ruolo che la donna ricopre nelle diverse culture?
Per rispondere a queste domande e a questi bisogni, Sensacional ha deciso di unire le forze con tre realtà che ogni giorno si confrontano con chi è colpito maggiormente dai cambiamenti che la società sta subendo: L’Alveare, Asinitas e Folias. Da questa cooperazione nasce il progetto Ensemble – Percorsi di rete al femminile per l’inserimento lavorativo. Si parte dalla città di Roma, dai quartieri di Torpignattara, Centocelle e Pigneto, zone che presentano una elevata esposizione delle famiglie al disagio sociale e all’emarginazione, causati dalla scarsità di risorse economiche e sociali, soprattutto formative e lavorative.
Il progetto mira dunque a fornire un percorso di orientamento, formazione e sostegno alle donne in cerca di prima occupazione o fuoriuscite dal mercato del lavoro.
La proposta muove dall’analisi della situazione di forte svantaggio sociale che le donne, sia italiane che straniere, vivono nel contesto di riferimento soprattutto in relazione al lavoro e, nello specifico, all’occupabilità femminile e alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. Di fatto, nei quartieri in oggetto, il disagio che la crisi ha portato con sé ha colpito in particolar modo le donne, costrette a scegliere tra opportunità di crescita professionale e sostegno alle proprie famiglie.
La proposta parte dal convincimento che il lavoro sia un diritto sociale legato ai bisogni fondamentali della persona insieme a quelli della sicurezza sociale, della salute, dell’istruzione e dell’abitazione. Il lavoro è anche dignità e per dare a tutte le persone la possibilità di vivere dignitosamente è necessario mettere loro nelle condizioni di poter lavorare.
Il sostegno all’educazione e il diritto al lavoro e alla formazione continua dovrebbero essere garantiti a tutti i cittadini ed in particolare alle donne, soggetto sul quale ancora oggi gravano la quasi totalità degli oneri della conciliazione dei tempi di lavoro e dei tempi di vita.
Noi partiamo proprio da qui: crediamo nelle donne e nel cambiamento che queste possono generare se messe in condizioni di uguaglianza; quindi non si tratta solo di parità di reddito ma anche di opportunità, di possibilità di scelta e di libertà individuali.